Oltre 200 milioni sono le persone colpite da questa patologia in tutto il mondo. I dati sono dell'IOF e della MWIA.
Intervistando le donne europee malate, si scopre che esse non vogliono essere bloccate dalla malattia. Nove su dieci hanno risposto che lavorano, si occupano della famiglia, viaggiano. Insomma niente impedimenti. Prevenzione e cura. Entrambe non facilitate in Europa e in Italia. Solo dieci Stati dell'Unione europea su 27 stanno studiando piani concreti di prevenzione. Eppure la fragilità ossea uccide quanto l'infarto senza che si investa come per le malattie cardiovascolari. E, secondo l'OMS, se non si interviene ucciderà sempre di più. Con l'avanzare dell'età, infatti, un certo grado di perdita d'osso è inevitabile, fa parte della condizione umana al di là delle differenze di sesso, razza, clima o dieta.
Intervistando le donne europee malate, si scopre che esse non vogliono essere bloccate dalla malattia. Nove su dieci hanno risposto che lavorano, si occupano della famiglia, viaggiano. Insomma niente impedimenti. Prevenzione e cura. Entrambe non facilitate in Europa e in Italia. Solo dieci Stati dell'Unione europea su 27 stanno studiando piani concreti di prevenzione. Eppure la fragilità ossea uccide quanto l'infarto senza che si investa come per le malattie cardiovascolari. E, secondo l'OMS, se non si interviene ucciderà sempre di più. Con l'avanzare dell'età, infatti, un certo grado di perdita d'osso è inevitabile, fa parte della condizione umana al di là delle differenze di sesso, razza, clima o dieta.
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