INTERMEZZI DI RICERCA - ATTIVITÀ FISICA E DIABETE

Nuova Alleanza tra Milano e Miami per studiare l'effetto dell'esercizio fisico sulle malattie autoimmuni come il diabete giovanile o di tipo 1.

La facoltà di Scienze motorie dell'Università di Milano e il Diabetes Research Institute dell'università di Miami hanno annunciato un'alleanza strategica internazionale per esplorare il ruolo dell'esercizio fisico sul sistema immunitario. Dati preliminari da Milano e Miami suggeriscono che soggetti affetti da malattie autoimmuni che anche seguono un regime regolare di esercizio fisico, hanno forme più lievi di malattie autoimmuni (condizioni in cui il sistema immunitario del soggetto iper-reagisce, attaccando componenti normali del corpo del paziente stesso – nel caso del Diabete di tipo 1 vengono attaccate le cellule che producono insulina nel pancreas). Nel caso di diabete, sembrerebbe che l'esercizio fisico produca un rallentamento del processo immunitario che porta generalmente alla distruzione totale delle cellule che producono insulina. Questi studi internazionali determineranno se un'attività fisica regolare permetterà di prevenire, mitigare o trattare malattie autoimmuni, come alcune forme di diabete, psoriasi, lupus e artrite reumatoide, tra molte altre.

“Osservazioni preliminari suggeriscono che pazienti affetti da diabete di tipo 1 che seguono un'attività di esercizio regolare hanno una “luna di miele” (periodo dopo l'insorgenza acuta di diabete in cui i soggetti mantengono una produzione di insulina da parte del pancreas come se ci fosse un rallentamento del processo distruttivo da parte del sistema immunitario contro le cellule del pancreas che producono insulina) prolungata, talvolta per diversi anni e hanno bisogno di meno insulina per mantenere livelli di glicemia accettabile” dice Camillo Ricordi, direttore del Diabetes Research Institute dell'Università di Miami.


“È noto da tempo che l'esercizio fisico migliora la sensibilità all'azione dell'insulina in pazienti con diabete, diminuendo il fabbisogno insulinico” spiega Livio Luzi, preside della Facoltà di Scienze motorie all'università di Milano. “La nostra ipotesi è che l'effetto immuno-modulatorio dell'esercizio fisico possa avere un effetto additivo o perfino sinergico, risultando in un significativo prolungamento del periodo di “luna di miele”.

Il campione olimpionico di nuoto Gary Hall, portavoce di questa nuova iniziativa, è stato diagnosticato con diabete di tipo 1 dieci anni fa e seguendo un regime intenso di esercizio fisico ha oggi bisogno di solo un terzo della dose di insulina che sarebbe prevista per un soggetto delle sue dimensioni per mantenere livelli di glucosio nel sangue normali.

Il progetto include centri e specialisti italiani, francesi, tedeschi, svedesi e svizzeri, oltre al centro di Miami negli Usa.

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