Molti centenari studiati per scoprirne i segreti di longevità hanno in comune una pressione del sangue mediamente bassa o comunque normale. Il perché lo si cercava nei geni di queste famiglie. E qualcosa c'era.
Una prima verità arriva da uno studio italiano, dell'Istituto di Ricerche Farmacologiche Mario Negri di Bergamo, pubblicato sul Journal of Clinical Investigation.
Una prima verità arriva da uno studio italiano, dell'Istituto di Ricerche Farmacologiche Mario Negri di Bergamo, pubblicato sul Journal of Clinical Investigation.
Ci sarebbe un legame fra un ormone e la durata della vita: l'ormone angiotensina II, che regola il tono dei vasi sanguigni e quindi la pressione arteriosa, bloccherebbe l'azione di due geni della longevità.
L'angiotensina II, per agire, si deve legare a certi recettori. Topi geneticamente modificati, cioè senza uno dei recettori dell'angiotensina sulle membrane delle cellule, vivono più a lungo dei topi normali. Un terzo di vita in più.
L'angiotensina II, per agire, si deve legare a certi recettori. Topi geneticamente modificati, cioè senza uno dei recettori dell'angiotensina sulle membrane delle cellule, vivono più a lungo dei topi normali. Un terzo di vita in più.
Se quello che i ricercatori di Bergamo hanno dimostrato nel topo si dovesse confermare nell'uomo, si potrebbe usare una pillola già in commercio da anni per allungare la vita.
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